LA STORIA DEL PANATHLON

Nascita del Panathlon International
Nel 1945, a guerra finita, lo sport comincia ad avere un ruolo sempre più importante nella vita degli italiani, la Tv ha iniziato le sue trasmissioni permettendo una diffusione più capillare del fenomeno sportivo, e come conseguenza si assiste ad investimenti sempre crescenti su atleti e squadre e nascita graduale del fenomeno delle sponsorizzazioni (nate in Italia col ciclismo) che a sua volta porta all’esasperazione delle prestazioni e al moltiplicarsi degli impegni.
E poi lo sport diventa business, si afferma il professionismo con l’eccessiva competitività che ne deriva, che supera lo spirito sportivo del confrontarsi con una prestazione o con un avversario.
Vengono sempre più trascurate lealtà e correttezza; aumenta la violenza nelle competizioni e aumenta il rischio di infortuni; si diffonde il doping con gravi conseguenze sia nel contesto della lealtà sportiva, che della salute; aumenta il ruolo dei media per mezzo della stampa, della radio e della televisione; aumenta il pubblico che non è più quello di Ascot o del Central Park, e aumenta la violenza attorno agli spettacoli sportivi.
E’ questo il quadro in cui si deve inserire la nascita del movimento panathletico che invece, nonostante i diversi cambiamenti ed i diversi problemi, considera ancora lo sport un valore importante nella società:
- Lo sport insegna a convivere, a lottare, pur nel rispetto di regole precise.
- Aiuta a rafforzarsi ed a crescere come persone.
- Mette in contatto diverse persone e i diversi popoli contribuendo a migliorare la convivenza.
- Coinvolge la società nel suo insieme e porta valori prevalentemente positivi.
- È una pratica salutare ed educativa importante.
E sono proprio questi i motivi che spinsero, nel 1951 a Venezia, i nostri “antenati” a fondare un movimento che si proponeva di salvaguardare i principi essenziali ed antichi dello sport.
Fu nel periodo compreso fra l’aprile e il giugno 1951 che un gruppo di veneziani si riunì, a più riprese, nella sede del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, a Venezia, con l’idea di costruire un’associazione ispirata ideologicamente ai valori olimpici, che avesse lo scopo di richiamare continuamente l’idea e la pratica sportiva alla purezza delle sue origini, pur negli indispensabili sviluppi e nei mutamenti che la realtà storica e sociale comporta. Lo sport, quindi, visto essenzialmente come strumento determinante per la formazione materiale, morale e spirituale dell’individuo e come mezzo di fratellanza e di relazione fra i popoli.
Primo come ideatore, tenace sostenitore del progetto, promotore instancabile è il colonnello Mario Viali, ex ufficiale di artiglieria. Viali chiama accanto a sé il professor Damiano Chiesa che si rivelerà determinante per l’affermazione e lo sviluppo del futuro Panathlon.
Il 30 maggio 1951 il gruppo promotore inviava una lettera a trenta sportivi veneziani, appartenenti ad altrettante discipline sportive, invitandoli ad una riunione per mercoledì 6 giugno alle ore 21,30 precise, a S.Fantin della Veste n. 2004 (sede del CONI)”, per informarli sulle caratteristiche e sugli scopi del costituendo club, allegando la bozza di statuto elaborata da Damiano Chiesa.
La riunione si risolveva in un imprevedibile fallimento, con soli nove presenti perché quella sera un violento nubifragio sconvolse Venezia; veniva così aggiornata a martedì 12 giugno 1951 e la data rimarrà storica quale nascita del Panathlon.
Ventiquattro dei trenta convocati parteciparono all’evento e sono i fondatori di quello che oggi è il Panathlon International: Salvatore Brugliera (atletica leggera), Tiziano Calore ( tennis), Angelo Cecchinato (ginnastica), Domenico Chiesa (calcio), Aristide Coin (ciclismo), Aldo Colussi (atletica leggera), Pietro De Marzi (tecnico impianti sportivi), Guido De Poli (atletica leggera), Egidio De Zottis (vela), Carlo Donadoni (pallacanestro), Ludovico Foscari (nuoto), Paolo Foscari (motociclismo), Guglielmo Guglielmi (vela), Alberto Heinz (ginnastica), Antenore Marini (golf), Costantino Masotti (scherma), Luigi Pavanello (arbitri), Orazio Pettinelli (pesca sportiva), Aldo Querci della Rovere (medicina sportiva), Gino Ravà (sport invernali), Antonio Scalabrin (nuoto), Alfonso Vandelli (alpinismo), Mario Viali (pentathlon moderno), Mario Zanotti (scherma).
Il 12 giugno 1951, alle nove e mezzo di sera, nella sede del Comitato Olimpico Nazionale Italiano di Venezia nasce il club che, per il momento, era denominato “Disnar Sport” (Disnar stava per desinare, cenare in veneziano) riflettendo la sua origine conviviale.
Il club terrà la sua prima riunione la sera del 6 luglio 1951, all’Hotel Luna, a San Marco; furono assegnate le cariche sociali e a Viali toccò la presidenza per acclamazione. Tema in discussione della serata: “Problemi sportivi della provincia, specie per quanto riguarda gli impianti”. E’ il primo argomento di carattere sportivo trattato dal Panathlon.
Ci vollero tre riunioni ma, alla fine, il nome originario del club “Disnar Sport” venne abolito perché ai fondatori fare del pranzo o della cena addirittura una ragione sociale sembrò una limitazione.
Il nome definitivo di “Panathlon” (Pan: tutti; Athlon: sport) venne coniato dal conte Ludovico Foscari, cugino di Viali. Egli si richiamò ai fasti di Olimpia e il termine greco “athlon” arrivò spontaneo ed ebbe subito il suono della nobiltà storica e il vantaggio non secondario della internazionalità. Al termine di origine ellenica “Panathlon” seguì il motto latino “LUDIS JUNGIT” che completò sinteticamente ma efficacemente il significato e lo scopo del club.
Riportiamo qui lo statuto firmato dagli avi veneziani:
"Premesso che io sport, in tutto il mondo, ha preso uno sviluppo tale da poter essere considerato, sotto molti aspetti, una delle attività principali di ciascuna nazione, allo scopo di affratellare i vari sports e di propagandare l'idea sportiva specie nei riguardi morali e sociali, in affiancamento sincero all'opera delle Federazioni Sportive sotto la tutela del C.O.N.I., per quanto riguarda particolarmente cavalleria, serietà e disciplina, e che a tavola si ravvivano le amicizie e le simpatie, e si discute con più franchezza e cordialità, si eliminano spesso, dubbi, equivoci ed incomprensioni, e che lo sport deve unire gli individui ed i popoli in unico ideale a prescindere da interessi particolari, dalle convinzioni politiche, dalle classi sociali e dall'età,
SI PROPONE:
fondare una Associazione composta di un numero limitato di membri, in ogni città per ora almeno capoluogo di provincia, subito a Venezia, fra qualche giorno nel Veneto o meglio nelle Tre Venezie, poi (prestissimo) in tutta Italia e successivamente dopo un breve periodo di esperimento in Europa e nel Mondo".
Venezia, 12 giugno 1951

La nascita del Club a Pavia
Nel 1955, ecclissatisi quasi tutti i protagonisti del primo tentativo del 1953, a dar vita al Panathlon Club di Pavia concorrono altri personaggi, ugualmente famosi, ugualmente sportivi.
L’iniziativa parte questa volta da Antonio Villani che si rivolge direttamente al Presidente del Panathlon Nazionale Comm. Mario Viali per costituire il Panathlon Club Pavia. Il presidente Viali incarica nuovamente il Presidente del Club padrino, Pozzani che, a sua volta, invia una lettera “alquanto spigolosa” al Villani per ricordargli che il primo tentativo di far sorgere il Club a Pavia è miseramente fallito.
Comunque, due anni dopo il primo fallito tentativo, un Comitato promotore formato dall’Avv. Cavazzana, dal Prof. Bertolotto, dall’Ing. Maffei, dal Rag. Zighetti, dall’Avv. Bozzi, da Piero Belloni, dal Comm. Vigorelli, dal Dott. Nai Savina, dal Dott. Saglio, dall’Ing. Cazzani e dal Dott. Villani si riunisce alla Certosa di Pavia per dar vita al nascente Club che esce allo scoperto solo il 30 giugno 1955 quando, in una riunione conviviale, presenti altri 5 “fondatori”, si diede vita all’attività sociale. In tale conviviale il relatore fu l’Ing. Cazzani che svolse il tema. “Relazione sul 9° Campionato Europeo di Pallacanestro a Budapest”
La sede del Club venne stabilita all’Albergo “Croce Bianca” di Pavia
A questo punto occorre sottolineare che l’atto ufficiale di nascita del Club, redatto dal notaio Cesare Rognoni è datato 18 giugno, mentre la data di nascita del 30 giugno è quella della prima conviviale del nostro club.
Consiglio Direttivo del 1955-‘56
Presidente: Vigorelli Comm. Arnaldo
Vice-pres: Cazzani Dott. Gian Carlo
Maffei Cav. Ing. Dr. Alessandro
Consiglieri: Basletta Ing. Giulio
Bozzi Avv. Luigi
Pirzio Avv Guido
Saglio Dott.Carlo
Segretario: Villani Dott. Antonio
Il verbale-relazione della serata inviato dal Segretario Villani al Panathlon Italiano recita:
Ill. Cav. Del Lavoro FERNANDO POZZANI
Presidente Panathlon Italiano Milano
Le invio relazione della riunione inaugurale del Panathlon Club di Pavia avvenuta il 30 giugno alla Certosa.
Alla presenza di S.E. il Prefetto dottor Flores, del Consigliere Comunale Cav. Uff. Scapolla in rappresentanza del Sindaco, del Geom. Bendenari in rappresentanza del panathlon Italiano e Panathlon Milano Cav. Del Lavoro Pezzani, si sono riuniti alla Casa del Turista in Provincia di Pavia tutti i soci fondatori già elencati in una lettera precedente in data 7 maggio, e sei nuovi soci ammessi. Risultano giustificate le assenze del Prof. De Amicis e del sig. Noè.
Sono pure presenti quali invitati speciali il Gr. Uff. Avv. Gavazzana, il Prof. Venco del Panathlon Brescia, il più volte campione italiano di nuoto e canottaggio sig. Mario Albertini ed il Comm. Tassi.
Il Presidente del Comitato provvisorio Ing. Cazzani, presa la parola, illustra alle Autorità presenti gli scopi dell’Associazione e dopo averLe ringraziate del loro intervento, cede la parola al dott. Villani. Questi nella sua qualità di promotore ed in provvisoria funzione di segretario, dopo aver letto il telegramma del Presidente del Panathlon Italiano e la lettera del Comm. Beretta del Panathlon Brescia, in base allo statuto chiede si addivenga alla nomina del Presidente prima e del Consiglio direttivo poi.
I soci presenti indicano all’unanimità come loro Presidente il Cav. del Lavoro Arnaldo Vigorelli; successivamente vengono chiamati a far parte del consiglio i seguenti signori: Comm. Ing. Luigi Cazzani, Ing, Alessandro Maffei, Comm Ing. Giulio Basletta, Avv Luigi Bozzi, Avv. Guido Pirzio, dott. Carlo Saglio, i due primi nominati Vice-presidenti.
A ricoprire le cariche di segretario e tesoriere sono chiamati il dott. Villani ed il rag. Righetti.
Il Cav del lavoro Vigorelli assumendo la Presidenza pronuncia un simpatico quanto applaudito discorso che partendo da un ringraziamento alle Autorità ed ai presenti, si dice fiero della nomina e ricorda le gesta dell’amico Albertini suo maestro di canottaggio e di nuoto dei bei tempi della giovinezza esaltando in essi i valori sportivi e soprattutto umani. I soci, al termine del discorso, tramite l’Ing. Gazzani, porgono al neoeletto presidente, anche in riconoscimento dei suoi meriti di lavoro, un distintivo in oro del Panathlon.
Dopo di che il geom. Bandenari porta il saluto del Panathlon Italiano e di Milano, augurando successo al nuovo Panathlon.
L’Ing, Basletta più volte azzurro ed olimpionico, nei ricordi delle sue tante lotte sportive, esalta la bellezza e la missione dello sport.
Il Consigliere comunale Scapolla per il sindaco espone la speranza che il nuovo sodalizio darà suggerimenti e impulsi allo sport cittadino…omissis
A partire dal quel famoso 30 giugno del ‘55 il Panathlon Club di Pavia inizia il suo percorso.
Benché le notizie sull’attività iniziale del Panathlon non siano abbondanti e soprattutto certe, possiamo con una certa sicurezza affermare che tutta l’attività promozionale del Club era in primo luogo mirata ad evidenziare le problematiche dello sport cittadino, ed in secondo luogo ad aumentare il numero dei soci che dai 20 del 1955 passarono a 70 dieci anni dopo.
Interessante è sapere che la quota associativa da versare al Panathlon Centrale era di £ 1500. Sappiamo anche che un distintivo d’oro del Club costava 5.000 £, mentre quello normale costava £ 100.